Su quel confine
c’era scritto proprio così
l’ultimo che esce
spenga la luce e poi
che nessuno possa vedere
dov’è
questo povero paese
Tra le rovine
un vecchio restava lì
con il suo dolore quasi asciutto perché
troppe lacrime già scese
fanno il vuoto dentro sè
Io da qui non posso andarmene – diceva –
i miei piedi sono troppo stanchi e poi
questa terra è la mia terra, vedi là
quel ciliegio l’ho piantato proprio io
e fra qualche mese fiorirà
come un segno di speranza rifiorirà
e vedere questa lunga scia
mi si stringe il cuore più che mai
vedere che
Andranno via
tutti gli amici
tutte le voci
andranno…
anche gli uccelli
appena giorno
andranno via
via di qua
via da questa malasorte
questo inverno alle porte
che altro freddo soffierà
Andranno via
tutte le cose
le giovani spose
andranno via
fino dove chi lo sa
quanta strada ci vorrà
prima di fermarsi un po’…
Su quel confine
c’era scritto press’a poco così
l’ultimo che esce
spenga la luce e poi
che non torni mai più indietro
fino a quando non verrà
il bel tempo del buon senso
per l’umanità…
Su quel confine…
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