Allor che in ogni bettola messicana
danzano tutti al suono dell’hawaiana
vien da lontano un canto così accorato
è un minatore bruno laggiù emigrato.
La sua canzone sembra di un esiliato:
“Cielo di stelle, cielo color del mare
tu sei lo stesso cielo del mio casolare.
Portami in sogno verso la patria mia!
Portale un cuor che muore di nostalgia!”
Nella miniera è tutto un baglior di fiamme
piangono bimbi, spose, sorelle, mamme
ma a un tratto il minatore dal volto bruno
dice agli accorsi: “Se titubante è ognuno
io solo andrò laggiù che non ho nessuno!”
E nella notte un grido solleva i cuori:
“Mamme, son salvi!”, tornano i minatori.
Manca soltanto quello dal volto bruno
ma per salvare lui non c’è nessuno.
Manca soltanto quello dal volto bruno
ma per salvare lui non c’è nessuno
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