Avevo quattro figlie nate dai solchi di questa terra mia
ma il destino avverso un giorno me le ha portate via.
I loro nomi Amore, Pace, Giustizia e Libertà,
tradite dalla vita che ormai è tanto tempo fa.
Avevo quattro petali di rosa dentro al mio giardino
che persero il loro stelo nel freddo di un mattino,
quando entrarono Vizio e Denaro, venuti da lontano,
a violentare i loro sogni, a strapparglieli di mano.
Ora mi rimane solo il ricordo che si perde in un giardino sfiorito,
in una grande angoscia nel cuore per le notizie che ho sentito:
Amore sembra si venda per poche lire sopra i marciapiedi
a politici, a borghesi ipocriti, a faccendieri e preti.
Pace è stata assassinata dall’egoismo che poi con estrema calma
che poi con estrema calma ha la faccia di plastica
che finge di piangere la sua salma.
Giustizia è stata più fortunata perchè si è soltanto smarrita
nell’aula di un tribunale, da cui non trova più la via d’uscita,
e cosa dire di libertà, per cui avrei dato anche la mia vita,
ma solo adesso mi rendo conto che forse non è mai esistita.
Come se fosse stata immaginata per rifugiarci illusioni e speranze,
ma in realtà avevo solo tre figlie, vittime di eventi e di circostanze.
Ed ora posso solo sperare nella forte del mio nuovo nascituro:
quando verrà alla luce, questo figlio, si chiamerà Futuro.
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