La mia donna si chiama desiderio,
desiderio d’una donna che non ho,
che m’appare come n’un delirio
e scompare sussurrando “no”.
La mia donna si chiama desiderio
e m’aspetta al crocevia dell’irrealtà.
Ogni notte è sempre là, nell’oscurità,
poi con l’alba se ne va.
Tu sei la mia dannazione,
l’incantesimo d’amor.
Tu tentazione,
tu speranza, tu dolor.
La mia donna si chiama desiderio,
desiderio d’una donna che non ho,
d’una donna che passò e mi sussurrò
eternamente “no”.
La mia donna si chiama desiderio,
desiderio d’una donna che non ho,
d’una donna che passò e mi sussurrò
eternamente “no”.
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